di Antonella Soddu
Genitori che difendono a spada tratta i propri figli che hanno commesso atti di bullismo, striscione deplorevoli negli stadi, cori che con il tifo nulla hanno a che fare, l’attentato ultrà contro un pulman di una squadra di calcio, etc. Dove arriveremmo di questo passo? E sopratutto possiamo mettere tutti questi fatti sullo stesso piano? Si, nel momento in cui i primi si soffermano a fare i conti sulle spese scolastiche sostenute per consentire ai propri figli un adeguato grado di istruzione e che andranno persi causa la sospensione e il 4 in condotta. Difendono l’investimento materiale ovviando di pensare che quell’investimento, nel momento in cui non insegna che il rispetto per gli altri va oltre ogni spesa materiale, che le azioni di vigliaccheria a danno dei più deboli, sono in taluni casi la diretta concausa di futuri striscioni offensivi e lesivi dell’onore e il decoro di altre persone, che lo sport non è una guerra, che il teppismo non è tifo ma frutto di cattivi esempi. Qualcuno ricorda la recente decisione del governo greco di sospendere a tempi indeterminato tutti i campionati di calcio ? Ecco, decisione contestata ma che credo possa esser estesa in nome di un principio sacrosanto “a mali estremi, estremi rimedi. E fino a quando non troveremmo risposta alla domanda – “Dove arriveremmo di questo passo” ? – si, metto tutto dentro lo stesso calderone.